Commento al Vangelo di domenica 13 maggio

Commento al Vangelo di domenica 13 maggio Ascensione del Signore (solennità)con il commento audio di Don Fabio Rosini:

Atti degli Apostoli 1,1-11. 

Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 
fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. 
Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 
Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: 
Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. 
Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?”. 
Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 
ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. 
Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 
E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 
“Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. 

Salmi 47(46),2-3.6-7.8-9. 

Applaudite, popoli tutti, 
acclamate Dio con voci di gioia; 
perché terribile è il Signore, l’Altissimo, 
re grande su tutta la terra. 

Ascende Dio tra le acclamazioni, 
il Signore al suono di tromba. 
Cantate inni a Dio, cantate inni; 
cantate inni al nostro re, cantate inni. 

Dio è il re di tutta la terra, 
cantate inni con arte. 
Dio regna sui popoli, 
Dio siede sul suo trono santo. 

 

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,1-13. 

Fratelli, vi esorto io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, 
con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, 
cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 
Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 
un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 
Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. 
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 
Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. 
Ma che significa la parola “ascese”, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 
Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. 
È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, 
per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, 
finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. 

 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,15-20. 

In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.» 
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 
E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 
prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». 
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. 
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.