Commento al Vangelo di Domenica 29 ottobre

Commento al Vangelo di Domenica 29 ottobre, XXX Domenica del Tempo Ordinario, con l’audio di don Fabio Rosini:

Libro dell’Esodo 22,20-26. 

Così dice il Signore: 
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto. 
Non maltratterai la vedova o l’orfano. 
Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io ascolterò il suo grido, 
la mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani. 
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse. 
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole, 
perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l’aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso». 

Salmi 18(17),3.4.47. 

Signore, mia roccia, 
mia fortezza, mio liberatore; 
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; 
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza. 

Invoco il Signore, degno di lode, 
e sarò salvato dai miei nemici. 
Viva il Signore e benedetta la mia rupe, 
sia esaltato il Dio della mia salvezza. 

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1,5c-10. 

Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. 
E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande tribolazione, 
così da diventare modello a tutti i credenti che sono nella Macedonia e nell’Acaia. 
Infatti la parola del Signore riecheggia per mezzo vostro non soltanto in Macedonia e nell’Acaia, ma la fama della vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, di modo che non abbiamo più bisogno di parlarne. 
Sono loro infatti a parlare di noi, dicendo come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti a Dio, allontanandovi dagli idoli, per servire al Dio vivo e vero 
e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall’ira ventura. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 22,34-40. 

In quel tempo, i farisei, udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 
e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 
«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 
Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 
E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».