Commento al Vangelo di domenica 12 agosto

Commento al Vangelo del 12 agosto,  XIX Domenica del Tempo Ordinariocon il commento audio di Don Fabio Rosini:

Primo libro dei Re 19,4-8. 

In quei giorni, Elia si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”. 
Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: “Alzati e mangia!”. 
Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. 
Venne di nuovo l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: “Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino”. 
Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. 

Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7.8-9. 

Benedirò il Signore in ogni tempo, 
sulla mia bocca sempre la sua lode. 
Io mi glorio nel Signore, 
ascoltino gli umili e si rallegrino. 

Celebrate con me il Signore, 
esaltiamo insieme il suo nome. 
Ho cercato il Signore e mi ha risposto 
e da ogni timore mi ha liberato. 

Guardate a lui e sarete raggianti, 
non saranno confusi i vostri volti. 
Questo povero grida e il Signore lo ascolta, 
lo libera da tutte le sue angosce. 

L’angelo del Signore si accampa 
attorno a quelli che lo temono e li salva. 
Gustate e vedete quanto è buono il Signore; 
beato l’uomo che in lui si rifugia. 

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,30-32.5,1-2. 

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. 
Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. 
Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. 
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 
e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,41-51. 

In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 
E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?». 
Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. 
Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 
Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 
Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 
In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. 
Io sono il pane della vita. 
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 
questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».