Commento al Vangelo di domenica 18 marzo

Commento al Vangelo di domenica 18 marzo, V Domenica di Quaresima,con il commento audio di Don Fabio Rosini:

Libro di Geremia 31,31-34. 

“Ecco verranno giorni – dice il Signore – nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. 
Non come l’alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. 
Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 
Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato”. 

Salmi 51(50),3-4.12-13.14-15. 

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; 
nella tua grande bontà cancella il mio peccato. 
Lavami da tutte le mie colpe, 
mondami dal mio peccato. 

Crea in me, o Dio, un cuore puro, 
rinnova in me uno spirito saldo. 
Non respingermi dalla tua presenza 
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato, 
sostieni in me un animo generoso. 
Insegnerò agli erranti le tue vie 
e i peccatori a te ritorneranno. 

Lettera agli Ebrei 5,7-9. 

Cristo, nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; 
pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì 
e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 12,20-33. 

Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci. 
Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 
Gesù rispose: «E’ giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. 
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 
Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. 

Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.” 

Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! 
Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». 
La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 
Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 
Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 
Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». 
Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.