Commento al Vangelo di domenica 22 ottobre

Commento al Vangelo di domenica 22 ottobre, XXIX Domenica del Tempo Ordinario, con il commento audio di Don Fabio Rosini:

Libro di Isaia 45,1.4-6. 

Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l’ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso. 
Per amore di Giacobbe mio servo e di Israele mio eletto io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca. 
Io sono il Signore e non v’è alcun altro; fuori di me non c’è dio; ti renderò spedito nell’agire, anche se tu non mi conosci, 
perché sappiano dall’oriente fino all’occidente che non esiste dio fuori di me. Io sono il Signore e non v’è alcun altro». 

Salmi 96(95),1.3.4-5.7-8.9b-10. 

Cantate al Signore un canto nuovo, 
cantate al Signore da tutta la terra. 
In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, 
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. 

Grande è il Signore e degno di ogni lode, 
terribile sopra tutti gli dei. 
Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, 
ma il Signore ha fatto i cieli. 

Date al Signore, o famiglie dei popoli, 

date al Signore gloria e potenza, 
date al Signore la gloria del suo nome. 
Portate offerte ed entrate nei suoi atri. 

Tremi davanti a lui tutta la terra. 
Dite tra i popoli: “Il Signore regna!”. 
Sorregge il mondo, perché non vacilli; 
giudica le nazioni con rettitudine. 

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1,1-5b. 

Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: grazia a voi e pace! 
Ringraziamo sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente 
memori davanti a Dio e Padre nostro del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza nel Signore nostro Gesù Cristo. 
Noi ben sappiamo, fratelli amati da Dio, che siete stati eletti da lui. 
Il nostro vangelo, infatti, non si è diffuso fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con potenza e con Spirito Santo e con profonda convinzione. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 22,15-21. 

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva ridotto al silenzio i sadducei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 
Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. 
Dicci dunque il tuo parere: E’ lecito o no pagare il tributo a Cesare?». 

Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? 

Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 
Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». 
Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».