Vangelo di domenica 10 dicembre

Vangelo di domenica 10 dicembre, II domenica di avvento (con l’audio di Don Fabio Rosini):

Libro di Isaia 30,19-21.23-26. 

Così dice il Signore Dio d’Israele: 
Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta. 
Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, 
i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: “Questa è la strada, percorretela”, caso mai andiate a destra o a sinistra. 
Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. 
I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio. 
Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. 
La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse. 

Salmi 147(146),1-2.3-4.5-6. 

Lodate il Signore: 
è bello cantare al nostro Dio, 
dolce è lodarlo come a lui conviene. 
Il Signore ricostruisce Gerusalemme, 
raduna i dispersi d’Israele. 

Il Signore risana i cuori affranti 
e fascia le loro ferite; 
egli conta il numero delle stelle 
e chiama ciascuna per nome. 

Grande è il Signore, onnipotente, 
la sua sapienza non ha confini. 
Il Signore sostiene gli umili 
ma abbassa fino a terra gli empi. 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 9,35-38.10,1.6-8.

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle sinagoghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità. 
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 

Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!». 

Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità. 
rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 
E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.»
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».